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CANTO QUARTO 169

     Ma de’ condotti il cor1 vinse la lite.
E l’Adige seguii fino alla truce2
     290Adria, ove stanchi già del lungo corso
     Trenta seguaci il re de’ fiumi3 adduce.
Tutto in somma il paese ebbi trascorso
     Che alla manca del Po tra ’l mare e ’l monte4
     Sente de’ treni cisalpini il morso.
295E di dolore, di bestemmie e d’onte
     Per tutto intesi orribili favelle,
     Che le chiome arricciar ti fanno in fronte:
Pianto di scarna plebe a cui la pelle
     Si figura dall’ossa5, e per le vie
     300Famelica suonar fa le mascelle:
Pianto d’orbi6 fanciulli e madri pie,
     D’erba e d’acqua cibate, onde7 di mulse
     E d’orzo sagginar8 lupi ed arpie:
Pianto d’attrite meschinelle, avulse9
     305Ai sacri asili10 e con tremanti petti i
     Di porta in porta ad accattar compulse11:
Pianto di padri, ahi lassi!, a dar costretti
     L’aver, la dote, e tutto, anche le poche
     Care memorie de’ piú sacri affetti:
310Cupi sospiri e voci or alte or fioche
     Di tutte genti, per gridar pietade
     E per continuo maledir già roche.
D’orror fremetti; e venni alla cittade
     Che dal ferro si noma12. O dalle Muse
     315Abitate mai sempre alme contrade,
Onde tanta pel mondo si diffuse
     Itala gloria e tal di carmi vena13
     Che non Ascra, non Chio14 la maggior schiuse,
D’onor, di cortesia nutrice arena,
     320Come giaci deserta! e dal primiero
     Splendor caduta, e di squallor sol piena!
Questi sensi io volgea nel mio pensiero,

    Legnago e sbocca, dopo un corso di 342 chilometri circa, nel golfo di Venezia. Dopo il Po, è il maggior fiume d’Italia. Per la battaglia a cui si allude qui, cfr. la nota al v. 52, c. II.

  1. 288. de’ condotti il cor: il coraggio de’ soldati austriaci.
  2. 289. truce: tempestosa.
  3. 291. il re de’ fiumi: cfr. la nota al v. 88, p. 127.
  4. 293. tra ’l mare e ’l monte: tra le Alpi e l’Adriatico.
  5. 298. a cui la pelle ecc.: cfr. la nota al v. 31, p. 63.
  6. 301. orbi: orfani.
  7. 302. onde: in senso finale si costruisce col congiuntivo assai meglio che, come qui, con l’infinito. Cfr. Ariosto XII, 46 e XVI, 46; Parini Od. IV, 113 ecc. — mulse: acque con miele.
  8. 303. sagginar: ingrassare.
  9. 304. avulse: strappate (lat. ).
  10. 305. Ai sacri asili: ai conventi.
  11. 306. compulse: spinte.
  12. 313. alla cittade ecc.: a Ferrara.
  13. 317. tal di carmi vena: Allude specialmente all’Ariosto e al Tasso, che poetarono, come tutti sanno, alla corte «di Ferrara.
  14. 318. Ascra... Chio: