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scienza è tutta presente a se stessa senza la minima confusione. E quelle immagini false, delle quali, non ostante il grido della ragione, vuole a forza la fantasia aggravare le idee delle cose spirituali? esse mi parlano della semplicità dell’Essere sapientissimo. E quelle idee fantastiche di tempo e di moto, che io conosco straniere all’analisi pura, ma che pur sovente non so da lei dissipare? sono cagione ch’io pensi a Lui, che è senza tempo e successione, perchè eterno ed immenso. E quel bisogno continuo di richiamare le acquistate cognizioni, per non perderne la ricordanza? mi umilia davanti a Dio, che è immutabile e onnisciente.
Così nello studio l’anima s’erge al suo Fattore: e questi sentimenti vengono senza sforzo, come è facile provare per via d’esempii: tra i quali mi giovano i seguenti del Galileo. Alla fine della giornata prima del troppo celebre dialogo „il modo, col quale Iddio conosce le infinite proposizioni, delle quali noi conosciamo alcune poche, è sommamente più eccellente del nostro: il quale procede con discorsi, e con passaggi di conclusione in conclusione; dove il suo è di un semplice intuito; e dove noi per esempio per guadagnar la scienza di alcune passioni del cerchio, che ne ha infinite, cominciando da una delle più semplici, e