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82 La Canzone del Carrroccio

È, direi, più che probabile. Fra Salimbene insiste singolarmente su ciò che l’imperatore «non credebatur mortuus». Pag. 243. Dice, che Manfredi ne occultava la morte, per prevenire Corrado suo fratello, e così «multi crediderunt eum non esse mortuum, cum vere mortuus esset». Pag. 347. Narra d’un eremita che fu fatto passare per Federigo. Pag. 173. Infine, in quei medesimi giorni, Salimbene seppe l’avvenimento da Innocenzio in persona, a Ferrata: «firmiter nuntiatum est nobis»; e prima non lo credeva. Pag. 174.

Pag. 61, v. 9. — Il Mondo è questa Europa occidentale. Il Regno di Dio è l’Oriente.

Pag. 61, v. 23. — La profezia è in Salimbene, pag. 349: «In ipso quoque finietur imperium, quia, etsi successores sibi fuerint, imperiali tamen vocabulo ex romano fastigio privabuntur».

Pag. 62, v. 3. — Da Merlino.

Pag. 65, v. 9. — Fu Innocenzio IV che primo diede ai cardinali la veste rossa e la mazza d’argento.

Pag. 65, v. 16. — Il Mur. nella diss. 26ª, riporta dagli Statuti di Ferrara, tra le altre denominazioni di armi offensive e difensive, anche Tallavacium sive bonam Targetam.

Pag. 68, v. 5. — Vedi Savioli, III i, p. 246.
E così in lui è il racconto del Carroccio che va incontro al Papa trionfante. Come era uso. Per esempio narra il Griffoni (Mem. Hist., ad a. mcccxxvii), che incontro al cardinal legato Bertrando fu mandato il carroccio cum x militibus bononiensibus et ducentis bagurdatoribus noviter indutis ad unum intaglium. Così a Firenze incontro al cardinale Pelagrù andò il carroccio con armeggiatori. Vill., VI, 77, Comp., III, 85.