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Le compagnie dell’armi 31


Vedono all’ombra dell’Arengo il carro
come galea ch’è per uscir dal porto.
S’alza il nitrito d’un cavallo al cielo.
Più ferreo tuona il passo de’ pedoni.
45I cavalieri, ognuno oblia sua parte:
Comazzo23 parla amico ad Uspinello.
«Chi pari a lui? Che Berte o Bertazzole!»
Un marangone, vecchio, delle Schize,
ricorda i tempi di vent’anni addietro,
50che lo raddusse un angelo24 a Piumazzo.
«Egli parava i bovi con un fiore.
Fu l’anno che i cavalli ghibellini
bevvero al Reno: e che le manganelle
furono prese...». Un valvassore aggiunge:
55«Ne restò una, che gittò l’altr’anno
l’asino...»25. Un riso corre grandi e plebe.
«Chi pari a te, Carroccio bianco e rosso?
Forse il Blancardo? Forse la Buira?26
Quando ella va, con le sue vacche, intorno
               60gridano: Chi to’ latte?»

Le lunghe spade ignude sulle spalle
sono i Lombardi ai lati del Carroccio.27
Sembrano usciti allora da un convento,
d’aver giurato sopra l’evangelia;