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Dio la pose per esempio nelle sue parabole». In fine, quanto alle lotte e alle difese degli animali per la vita, rileggi l’antica sapienza, quale ad esempio rifulge nel Protagora di Platone. Cap. XI, etc. Ma dopo tante osservazioni filosofiche gioverà un’osservazione ancor più filosofica, ed è che nell’uso si dice struggle for life per indicare che non si bada a mezzi, che è dritto passar su tutto pur di riuscire. Tale senso è anche nel francese moderno.

Strusciare: voce vernacola romagnola, sciupare, consumare, sperperare (struscio in romanesco = spreco). Cfr. in milanese i verbi: strasà e strusà.

Stud-book (ingl., libro della razza equina): È il libro d’oro dei cavalli di puro sangue. Il primo stud-book, come criterio genealogico, risale al 1791. In Italia lo Stud-book fu instituito per proposta del comm. L. Gregori al Consiglio d’Agricoltura, e il primo volume fu edito dal Ministero dell’Agricoltura nel 1880. NB. Se il lettore di questo dizionario ha disposizione per la filosofia comparata, non mancherà certo di notare per conto proprio questa bizzarra coincidenza, cioè che quasi nel tempo stesso in cui per effetto della rivoluzione di Francia si distruggeva il libro d’oro degli uomini, si istituiva quello per le bestie.

Stultum est dicere «putabam»: lat., è cosa da stolto dire «io credeva». Nel giustificarsi di qualche errore il verbo «credere» entra come massimo coefficente, o per diritto o a torto, onde il motto, cioè «non è buona ragione» quindi «è da stolto». Locuzione già frequente nelle scuole.

Stupefacente: nell’abuso che si fa di questa parola, ricorda ai puristi il fr. stupéfiant.

Suaviter in modo, fortiter in re: variazione del motto: fortiter in re, suaviter in modo. V. questo paragrafo.

Subingresso: voce del gergo giuridico che vale sottentrare, succedere nei diritti di un altro.

Subire: lat. sub ire = sottoporsi, assoggettarsi di buona o mala voglia a ciò che è prescritto. Presso i francesi subire è usato in senso estensivo come subire un changement = être changé, modifié; subire un examen = le passer, etc. Tale estensione è accolta nell’italiano dell’uso, invece di soffrire, patire fare, essere, etc. È riprovata dai puristi.

Sub iudice: vale, dubbio, incerto, indeciso e dicesi di questioni, opinioni, etc. Vedi al motto Adhuc sub iudice lis est.

Sub Jove: lett. sotto Giove (Giove vale etimologicamente il Cielo) quindi a ciel sereno, à la belle étoile, come dicono i francesi, ai quali non è ignota la locuzione latina.

                              Manet sub Iove frigido
          Venator, tenerae coniugis immemor,

Orazio, Odi, lib. I, I, 25, 26.

Sublunare (mondo): dicesi facetamente per indicare il nostro mondo, la nostra umana vita: limitazione dedotta dall’antica opinione astronomica del cielo della luna che comprende la terra.

Che tutto l’oro che è sotto la Luna.

Subordinatamente: avv. in modo subordinato. L’uso di questo avverbio, specie nel linguaggio degli uffici, ricorda ai puristi il subordonnément, francese. Modi più agili e nostri sono: sempre che ella approvi, accetti; rimettendomi al suo giudizio, direi, etc.; umilmente mi fo a notare, etc. Ma una delle ragioni dell’uso de’ modi alla francese è l’unità e la facilità efficace dell’espressione, pur andando contro le tenui leggi della grazia e dell’estetica.

Subsannare: latinismo subsannare, beffeggiare, quasi sanna irrideo, cioè schernisco facendo boccacce: ridere mefistofelicamente. Questo antico verbo fu rinnovato in questo ultimo senso dal Carducci nella sua grande ode a La Chiesa di Polenta, e dichiarato con nota:

               di dietro al battistero un fulvo
               picciol cornuto diavolo guardava
               e subsannava.

Il Tommaseo registra sossannare.

Suburra: lat. Subura. Nome storico di una strada dell’antica Roma (tra il Celio e l’Esquilino. V. Livio, 3, 13, 2), con mercato di ortaggi, taverne, postriboli: quartiere di mala fama: vive questa