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132 | GUERRE PERSIANE |
CAPO XXV.
I. Breve fu l’intervallo che Giovanni il cappadoce e Triboniano rimasero privi delle onoranze loro, essendone poco stante reintegrati, e l’ultimo vissuto molti anni libero da ogni molestia fu spento in fine da cause naturali: modello d’un cuor mite e benigno offuscava colla dolcezza de’ suoi modi, e più ancora collo splendore di sue dottrine l’amor sommo disgraziatamente portato al danaro1. Giovanni al contrario in odio a tutti per la incessante avidità di arricchire, accoppiata ad un’indole fiera e malvagia, si mantenne solo due lustri nella ricuperata magistratura, compiuti i quali portò le pene che attendevano le tante sue ribalderie.
II. Avvegnachè egli sapesse di avere colle sue calunnie grandemente irritato contro di sè l’imperatrice Teodora, pure nulla sollecito di placarne il mal animo con segni di rispetto e di umiliazione, e non curandone punto l’alto grado e l’amore portatole dal consorte, proseguiva ad offenderla con malvagi discorsi al costui