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ODE ISTMIA III-IV 9


due immagini, appena accennate, della terra che a primavera si vela di rose purpuree, di Vespero che brilla prima, bellissima fra tutte le altre stelle.

Noterò infine l’atteggiamento lirico del verso 92, che torna altre volte in Pindaro, e che fu imitato dal Foscolo nei Sepolcri:

Con questi grandi abita eterno.

La mia versione non intensifica la somiglianza: ecco il testo (76):

νῦν δὲ παρ' Αἰγιόχῳ xάλλιστον ὄλβον
ἀμφέπων ναίει, τετίματαί τε πρὸς άΘανάτων φίλος.

Come gli Eacidi in Egina, cosí era doveroso in Tebe ricordare Eracle. E se non molto estesa, mirabile è la figurazione che qui traccia Pindaro dell’eroe prediletto.