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98 il libro di mio figlio


e Galileo, e Alighieri, e Gioberti, e Rosmini, e Manzoni erano bamboletti non ancora svezzati dalla nutrice?

Dovevano proprio venire questi sedicenti scettici a farci spuntare il dente della sapienza, che senza di essi noi avremmo ignorato eternamente le tristizie del mondo!

La smania di uscire dalla mediocrità, la febbre dell’oro, dei piaceri, della pubblicità, l’invidia per chi vi è giunto, la assoluta mancanza di coscienza, di dignità e di fermezza, ecco quello che li rende scettici. Perchè hanno l’intelligenza svegliata si credono geni, trinciano giudizi, affettano una superiorità cui nulla giustifica; e parlano, scrivono, arringano, conferenziano. Ma chi li cura? Che cosa è mai un briciolo d’intelligenza priva di carattere, se non un pallone vuoto, che il primo imbecille può gonfiare col fiato?

No, non è colpa del mondo se noi li vediamo correre affannosamente dietro tutte le soddisfazioni della vanità; se in arte si