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[§ 47-49] | principii generali | 33 |
sizioni Y, occorre che queste abbiano parte o nelle premesse, o nel modo di trarre la conclusione; ma ove s’intenda che le proposizioni X sono strettamente subordinate all’esperienza, e sieno accettate non mai in modo definitivo, ma solo sino quando l’esperienza non vi sia contraria, viene meno ogni bisogno di ricorrere alle proposizioni Y. In quel modo, la logica stessa è considerata come una scienza sperimentale.
48. D’altra parte coloro che si occupano delle proposizioni X invadono pure spesso il campo delle proposizioni Y, sia col dare precetti in nome della «scienza», che pare donarci oracoli come un Dio; sia col negare le proposizioni Y, sulle quali dimenticano che la scienza non ha podestà alcuna. Tale invasione giustifica in parte l’asserzione del Bruretière che «la scienza ha fallito». La scienza non ha mai fallito sinchè è rimasta nel suo campo, che è quello delle proposizioni X; ha sempre fallito, e fallirà sempre, quando ha invaso, o invaderà, il campo delle proposizioni Y.
49. Interamente diverso dalla confusione ora rammentata è il caso in cui, movendo da una premessa che non si può verificare coll’esperienza, se ne deducono scientificamente conclusioni. Queste neppure si possono verificare sperimentalmente, ma sono congiunte colla premessa per modo che se questa è una proposizione che nel futuro si potrà verificare coll’esperienza, cioè una delle proposizioni che indicammo con Y α al § 36, anche le conclusioni diverranno sperimentali. Se la premessa è una proposizione Y β, le conclusioni trascenderanno sempre dall’esperienza, pure rimanendo con-
Economia politica. - 3 |