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24 principii generali [§ 34-35]

futuro pure molto prossimo; mentre, pur troppo, anche ristrette in quegli angusti confini, le previsioni sono assai difficili1.

35. Discussioni sul «metodo» dell’economia politica riescono ad un mero perditempo. Scopo della scienza è di conoscere le uniformità dei fenomeni, e quindi giova seguire ogni qualsiasi via, ogni qualsiasi metodo, che conduca allo scopo. Alla prova solo si riconoscono i metodi buoni e i cattivi. Quello che ci conduce allo scopo è buono, sin tanto almeno che se ne trovi uno migliore. La storia ci è utile in quanto che estende nel passato l’esperienza del presente, e supplisce agli esperimenti che non si possono fare; onde è buono il metodo storico; ma è pure buono il metodo deduttivo, o induttivo, che si volge ai fatti del presente. Dove basta, nelle deduzioni, la logica usuale, si accetta senz’altro; e dove non basta, si sostituisce, senza alcun scrupolo colla matematica. Inoltre se un autore preferisce un metodo ad un altro, non lo crucieremo su ciò; ad esso unicamente chiediamo di farci conoscere leggi scientifiche; giunga poi come vuole alla meta.

36. Sogliono alcuni asserire che l’economia politica non può usare gli stessi mezzi delle scienze naturali «perchè è una scienza morale». Sotto tale forma imperfettissima celansi concetti che è opportuno indagare. Da prima, per quanto concerne la verità di una teoria non ci può essere altro criterio se non la concordanza di essa dottrina coi fatti (II, 6), e quella concordanza non si può conoscere che in un sol modo: onde sotto quell’aspetto


  1. Cours d’Economie politique, § 578, Lausanne, 1896-1897.