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342 | l’equilibrio economico | [§ 46-48] |
fatti economici secondo norme morali, induce, più o meno consapevolmente, molti a ritenere che l’utile del produttore possa solo essere il danno del consumatore, e viceversa. Quindi, se il produttore nulla guadagna, se è sulla linea delle trasformazioni complete, si ha per fermo che il consumatore non può essere danneggiato.
Lasciando pure stare che, come già vedemmo (§ 10), la linea delle trasformazioni complete può essere ottenuta con un eccesso del costo di produzione, giova porre mente al caso molto frequente illustrato al § 39, 1.° (α).
47. Supponiamo, per esempio, che un paese consumi 100 di una merce X e che quella merce sia prodotta dalle officine nazionali col costo di 5 ogni unità. Il costo totale è 500; e, se il prezzo di vendita totale è pure 500, i produttori nazionali non fanno alcun utile.
Accade ora che producono 200, il che fa cadere il costo di produzione a 3. Vendono 120 in paese al prezzo di 3,50, e 80 all’estero al prezzo di 2,50. In totale ricavano 6,20 della merce che è costata loro 6,00 e quindi fanno un utile. I consumatori nazionali si lamentano perchè pagano la merce più cara di quella che è venduta ai forestieri; ma, in sostanza, la pagano meno di ciò che la pagavano prima, onde veramente hanno un vantaggio, non un danno.
Può darsi, ma non è sicuro, che un fenomeno simile sia accaduto qualche volta in Germania, ove i produttori vendono all’estero ad un prezzo minore di quello praticato in paese, e per tal modo possono aumentare molto la quantità prodotta e ridurre il costo di produzione.
48. I fenomeni ora studiati suggeriscono un ar-