Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/330

320 gli ostacoli [§ 86-89]

che seguono il tipo (II), da altre condizioni, le quali esprimono che dette imprese ricavano il massimo utile dai loro monopoli. Generalmente quell’utile è espresso in denaro. Le condizioni (E) non mutano. Le condizioni (F) mutano, sia perchè, come si è veduto al § 83, la via seguita è diversa, sia perchè ci può essere un monopolio di certi fattori della produzione, o di certe imprese.

87. In generale, quando si considera tutta una collettività, la somma, in moneta, di ciò che vendono le imprese è eguale alla somma spesa dai consumatori; la somma di ciò che comprano le imprese è eguale all’entrata, ristretta al fenomeno economico, degli individui componenti la collettività.

88. Produzione dei capitali. — I principii ora posti sono generali e valgono per ogni genere di produzione; ma, tra queste, alcune meritano di essere considerate a parte.

I capitali sono spesso prodotti dalle imprese stesse che li adoperano, ma, anche spesso, da altre imprese. Essi sono merci che recano utile solo pel frutto che danno; quindi, chi li produce o li compera, deve pagarli un prezzo equivalente a quell’utile, quando l’equilibrio sia stabilito e si operi secondo il tipo (I).

Ma in quelle condizioni il prezzo di vendita è eguale al costo di produzione; e, d’altra parte, c’è un prezzo solo sul mercato per la stessa merce. Segue da ciò che, nelle condizioni esposte, i frutti netti (§ 52) di tutti i capitali debbono essere eguali.

Ciò è strettamente subordinato all’ipotesi fatta che tutti quei capitali siano contemporaneamente prodotti.

89. Successive posizioni di equilibrio. — Consideriamo tanti spazi di tempo eguali e successivi.