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220 | conc. gen. dell’equil. econ. | [§ 194-196] |
il prezzo di vendita. Segue da ciò che nei punti di intersezione c, c' della curva dei baratti e della curva delle trasformazioni complete, ossia nei punti di equilibrio, il costo di produzione è eguale al prezzo di vendita.
195. Abbiamo veduto che l’equilibrio poteva essere stabile od instabile; ecco come ciò si spiega, facendo uso del concetto del prezzo, e dei concetti della domanda e dell’offerta.
Due individui che barattano sono in un punto di equilibrio; supponiamo che cresca il prezzo di B, e vediamo cosa accade.
Il primo individuo, che vende A e compra B, restringe la sua domanda di B; il secondo individuo può crescere, o può scemare la sua offerta di B. Occorre distinguere due casi: 1.° L’offerta di B cresce, oppure scema, ma in modo di rimanere superiore alla domanda di B. Il fenomeno segue come nei due punti (α) e (γ) della fig. 18. 2.° L’offerta scema in modo da diventare inferiore alla domanda. È il caso del punto (β) della fig. 18. In sostanza c’è solo da vedere se, col nuovo prezzo, l’offerta è superiore od inferiore alla domanda. Nel primo caso l’equilibrio è stabile; infatti, chi offre è indotto a ridurre il suo prezzo, per avvicinare la sua offerta alla domanda; nel secondo caso l’equilibrio è instabile, perchè chi domanda non è soddisfatto dovendosi contentare dell’offerta minore che gli è fatta, e quindi cresce il suo prezzo per ottenere maggior quantità di merce, ma s’inganna, ed alla fin fine ne ottiene meno.
Analoghe considerazioni sono da farsi nel caso della produzione, ed è facilissimo tradurre nel nuovo linguaggio, quanto è esposto nei § 140, 141, 142.
196. L’equilibrio nel caso generale. — Abbiamo sin ora principalmente ragionato di due individui e di