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[§ 57-60] | conc. gen. dell’equil. econ. | 167 |
rire, purchè ci lasci quella fotografia dei suoi gusti.
S’intende che ciò che abbiamo detto del pane e del vino, si può ripetere di tutte le merci.
58. Il lettore che ha pratica delle carte topografiche sa che su di esse si usa descrivere certe curve che figurano i punti aventi, per una stessa curva, la stessa altezza sopra il livello del mare, od altro livello qualsiasi.
Le curve della fig. 5 sono curve di livello, purchè s’intenda che gli indici di ofelimità figurano l’altezza sopra il piano OAB, supposto orizzontale, dei punti di un colle. Quel colle si può dire il colle degli indici del piacere. Ve ne sono altri simili, in numero infinito, secondo il sistema arbitrario di indici che si sceglie.
Se il piacere si può misurare, se l’ofelimità esiste, uno di quei sistemi di indici sarà appunto quello dei valori dell’ofelimità (App. 4), e il colle corrispondente si dirà il colle del piacere o dell’ofelimità.
59. Un individuo che gode di una certa combinazione di pane e di vino, si può figurare con un punto di quel colle. Il piacere di cui godrà quell’individuo sarà figurato dall’altezza di quel punto sovra il piano OAB. L’individuo godrà di tanto maggiore piacere, quanto più salirà il «dilettoso monte»; di due combinazioni preferirà sempre quella figurata da un punto più alto del monte.
60. I sentieri. — Supponiamo un individuo che abbia la quantità di pane figurata da o a e la quantità di vino figurata da a b; diremo che l’individuo sta nel punto del monte che si proietta in b sul piano orizzontale x y, oppure ellitticamente, per amore di brevità, che egli sta in b. Supponiamo che poscia