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166 | conc. gen. dell’equil. econ. | [§ 53-57] |
55. Ad ogni combinazione assegniamo un indice, che deve soddisfare alle due condizioni seguenti, e che del resto è arbitrario: 1.° Due combinazioni tra le quali la scelta è indifferente debbono avere lo stesso indice; 2.° Di due combinazioni, quella che è preferita all’altra dove avere un indice maggiore1.
Quegli indici sono gli indici dell’ofelimità, o del piacere che prova l’individuo, godendo della combinazione che ha un dato indice.
56. Segue da ciò che ora abbiamo detto, che tutte le combinazioni di una serie di indifferenza hanno lo stesso indice, ossia che tutti i punti di una linea d’indifferenza hanno lo stesso indice.
Sia 1 l’indice della linea n m s della fig. 5; troviamo un’altra combinazione m' (per esempio 1,1 di pane e 1,1 di vino) che dall’individuo sia preferita alla combinazione m, ed assegniamo ad essa l’indice 1.1. Movendo da quella combina- m' troviamo un’altra serie di indifferenza, ossia descriviamo un’altra curva di indifferenza n'm'n''.
Possiamo proseguire in quel modo, considerando, s’intende, non solo le combinazioni che, per l’individuo, sono migliori della combinazione m, ma anche quelle che sono peggiori. Così avremo infinite serie di indifferenza, ciascuna col suo indice; ossia copriremo la parte del piano OAB che vogliamo considerare con infinito numero di curve di indifferenza, ciascuna col suo indice.
57. Per tal modo abbiamo una rappresentazione completa dei gusti dell’individuo, riguardo al pane ed al vino, e non ci occorre altro per determinare l’equilibrio economico. L’individuo può spa-