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128 introduz. alla scienza sociale [§ 104-105]

di mente e di volere, umanitari, come diconsi ai giorni nostri. Similmente la parte B si divide in due: una delle quali, che diremo B α, costituisce la nuova aristocrazia che sorge, e che accoglie pure molti elementi di A, che, per cupidigia o ambizione, tradiscono la propria classe e si fanno a capitanare gli avversari; l’altra, che diremo B β, si compone del solito volgo, che costituisce la maggior parte delle società umane1.

105. Oggettivamente la contesa sta unicamente in ciò che i B α vogliono sostituirsi agli A α; tutto il resto è subordinato ed accessorio.

In tale guerra, i capitani, cioè gli A α e i B α, hanno bisogno di soldati, e ciascuno mira a procurarsene come meglio può.

Gli A α seguitano a voler dare ad intendere che operano pel comun bene; ma nel caso presente quest’arma diventa a doppio taglio. Infatti se, da un lato, giova ancora ad ammorzare la resistenza dei B β, dall’altra infiacchisce pure l’energia degli A β, i quali scambiano per verità ciò che non è che finzione, e che solo come finzione può essere utile. A lungo andare può seguire che i B β credano ognora meno a quelle parole degli A α, e invece gli A β ognora più le tolgano come norma di condotta reale; ed in tal caso l’arte usata dagli A α si volge contro di loro, e finisce col fare loro più male che bene. Ciò ora si verifica, in qualche paese, nelle relazioni tra la borghesia e la parte popolare2.


  1. Propriamente si passa per gradi insensibili dall’una all’altra di tali classi. Occorre rammentare l’osservazione già fatta al § 103.
  2. Systèmes, II, p. 396.