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116 | introduz. alla scienza sociale | [§ 100] |
ferito del Bismark, fossero stati molti e compiuti in pochi anni; noi ora, paragonandoli insieme, ricercando ciò che potevano avere di comune e ciò che potevano avere di diverso, finiremmo forse collo scoprire qualche uniformità, che sarebbe un principio di teoria. Invece ci è toccato aspettare sinora per vedere un altro simile esperimento; quello cioè della battaglia che dànno presentemente i giacobini francesi ai cattolici. Se sortirà effetto simile a quello conseguito dal Kulturkampf germanico, avremo un indizio di uniformità. Ma quanto è lieve un indizio tratto da due soli fatti!
2.° I fenonemi attinenti al sentimento non si possono misurare con precisione: quindi ci fa difetto il sussidio della statistica, tanto utile in economia politica. L’asserzione che certi sentimenti si affievoliscono, o rinvigoriscono, è sempre un poco arbitraria, e dipende sempre alquanto dall’indole dell’autore che per tale modo giudica gli eventi.
3.° I fenonemi sono molto più rari e complessi di quelli studiati dall’economia politica; e sono la risultante di molte più cause, o, meglio, sono in mutua relazione con molti più altri.
4.° La qualità loro di essere spessissimo non-logici (§ 3), ci toglie di poterli porre in vicendevole relazione mediante deduzioni logiche; il che invece si può fare in economia politica. Aggiunge difficoltà il fatto che gli uomini sogliono dare alle loro azioni motivi logici non reali.
5.° È difficilissimo di conoscere precisamente i sentimenti altrui e persino i proprii; onde la materia che dovrebbe essere fondamento della teoria è sempre alquanto incerta. Per esempio, al § 99 abbiamo recato come prova che i sentimenti socia-