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36 | introduz. alla scienza sociale | [§ 1-3] |
In avvenire, la psicologia, allungando ognora più a catena delle sue deduzioni, la sociologia, risalendo a principii ognora più generali, potranno congiungersi e costituire una scienza deduttiva. Ma di tali speranze non è tempo di fare caso.
2. Per mettere un poco d’ordine nell’infinita varietà delle azioni umane che dobbiamo studiare, gioverà classificarle secondo certi tipi.
Due di questi si parano subito a noi dinnanzi. Ecco un uomo bene educato che entra in un salotto; egli si toglie il cappello, pronunzia certe parole, compie certi atti. Se a lui chiediamo perchè, non saprà dirci altro se non che così è l’uso. Similmente egli opera in cose di ben maggiore momento. Se egli è cattolico e sta a sentire la messa, compie certi atti «perchè così si deve fare». Di molte altre sue azioni darà per motivo che così vuole la morale.
Ma lo stesso uomo sta nel suo studio e compra una gran quantità di grano. Egli non dirà più che opera in tal modo perchè così si usa, ma la compra del grano sarà l’ultimo termine di un seguito di ragionamenti logici, che muovono da certi dati sperimentali; mutando quei dati, muterebbe anche la conclusione, e quell’uomo potrebbe astenersi dal comperare, oppure anche potrebbe vendere grano.
3. Possiamo dunque, per astrazione, distinguere: 1.° Le azioni non-logiche; 2.° Le azioni logiche.
Diciamo: per astrazione, poichè nelle azioni reali i tipi sono quasi sempre mescolati, e un’azione può essere in massima parte non-logica ed in piccola parte logica, o viceversa.
Per esempio, le azioni di uno speculatore alla borsa sono certamente logiche; ma dipendono anche, sia pure in piccola parte, dal carattere di quell’in-