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72 Luigi di San Giusto

momento gli occhi le negassero le lagrime. Egli non mancò di accorgersene e di moverle rimprovero

Signor, per cortesìa,
non mi dite che, quando andaste via,
Amor mi negò il pianto;
. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
anzi, dite più tosto che fu tanto
in quel punto l’ardore,
che disseccò l’umore;
e non potei mostrare
l’acerba pena mia col lagrimare...

In altri madrigali dolcissimi ella spiega ancora, con commovente insistenza, quale sia la sua pena; quelle dell’inferno tutte insieme son nulla o poco, rispetto alla sua; e in un momento di tenerezza più tranquilla ella scrive per lui quel madrigale, che è un piccolo poema di grazia e d’amore.

Il cor verrebbe teco,
nel tuo partir, signore,
s’egli fosse più meco,
poichè con gli occhi tuoi mi prese Amore.

Dunque verranno teco i sospir miei,
che sol mi son restati
fidi compagni e grati,
e le voci e gli omei;
e, se vedi mancarti la lor scorta,
pensa ch’io sarò morta.

Ma dove, come dice il Gaspary, si manifesta in maniera ancor più perfetta la malinconica