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Gaspara Stampa. 63


È un’ebrezza di gioia troppo grande, troppo pura perchè abbia a durare non turbata. Quale inquietudine nuova si viene a meschiare in queste sue rinnovate delizie? È pur vicina a lui, fonte di tutte le sue beatitudini;

tuttavia son si pronte all’affanno
le voglie mie ed a’ tormenti avvezze
di tanta assenza omai, che le allegrezze
ritornare a star meco più non sanno.

Ah, ora che egli è vicino si accorge di quanto è mutato, e come, cessato il primo fuoco, egli sia estraneo al suo cuore, freddo più di prima, e prorompe in un doloroso lamento:

Oh diletti d’amor dubbi e fugaci,
oh speranza che s’alza e cade spesso,
e nasce e more in un momento stesso;
oh poca fede, oh poco lunghe paci!

Quegli, a cui io dissi: Tu solo mi piaci,
è pur tornato, io l’ho pur sempre presso,
io pur mi specchio e mi compiaccio in esso,
e ne’ begli occhi suoi chiari e vivaci.

E tuttavia nel cor mi rode un verme
di fredda gelosia, freddo timore
di tosto tosto senza lui vederme.

Rendi tu vana la mia tèma, Amore!

È di nuovo primavera, quella, del 1550; quella che la giovane donna ha aspettato tanto, e