32. Maso di Coccio a questo e quel comanda,
Ed all’un danne e a un altro ne promette;
La compagnia1 del Furba innanzi manda;
Che resti a’ fianchi a Batiston commette,
Con Pippo, il quale sta dall’altra banda.
Ma egli in retroguardia poi si mette;
E mentr’ognun s’avanza a gloria intento,
Ei siede a gambe larghe e si fa vento. 33. Amostante all’incontro un nuovo Marte
Sempra fra tutti avanti alla testata;
Lo segue Paol Corbi da una parte,
E da quell’altra Egeno alla fiancata.
Vengonsi intanto a mescolar le carte2
E vien spade e baston per ogni armata;
E chi dà in picche e a giuocar non è lesto,
Vi perde la figura e fa del resto3. 34. Vedendo i terrazzan che stanno in fiori4,
Che il nimico dà spade e giuoca ardito,
Per non far5 monte in su’ matton, da’ cuori
Ritiransi6 e non tengon più l’invito;
Ma speran ben, mostrando a’ giuocatori
Denari e coppe, indurgli a far partito;
Perciò nel campo un saggio ambasciadore
Spediscon, che parlò in questo tenore: