56. Fa in tanto nel castel toccar la cassa1,
E inalberar la ’nsegna del carroccio;
E comandante elegge della massa
Il nobil cavalier Maso di Coccio,
Che ’n fretta alla rassegna se ne passa,
Colle schiere però fatte a babboccio2;
Che ad una ad una accomoda e dispone
Sotto sua guida e sotto suo campione. 57. Il primo è il Furba, nobile stradiere,
Che non giuoca alla buona e meno a’ goffi3;
A’ noccioli4 bensì si fa valere,
Perch’ei dà bene i buffi, e meglio i soffi.
Il secondo è il Vecchina, il gran barbiere,
Che vuol che ognor si trinchi e si sbasoffi5;
E dove a mensa metter può la mano,
Si fa la festa di San Gimignano6. 58. Dalle fredde acque7 il Mula i fanti approda
A spiaggia militar fra fronde e frasche:
Ha nobil bardatura tinta in broda
Di cedri e di ciriege d’amarasche.
Co’ pescatori al Mula ora s’accoda
Dommeo, treccon de’ ghiozzi e delle lasche.
Pericol Pallerino8 anch’ei ne mette
Dugento suoi, armati di racchette.
↑St. 56 La cassa. Il tamburo. (Nota transclusa da pagina 167)
↑A babboccio. In confuso, alla peggio. (Nota transclusa da pagina 167)
↑St. 57 Buona. Goffi. Giuochi di carte (Nè buon nè goffo). (Nota transclusa da pagina 167)
↑A’ noccioli. Molti giuochi fanno i bambini coi noccioli delle pèsche, e nel giocare danno a questi noccioli buffetti e soffi per farli arrivare al punto voluto (buffare, soffiare, far la spia). (Nota transclusa da pagina 167)
↑Sbasoffiare. Mangiare ingordamente. (Nota transclusa da pagina 167)
↑San Gemignano è grossa Terra di Toscana, e la maggior festa del paese è quella di Santa Fine (finire). (Nota transclusa da pagina 167)
↑St. 58 Dalle fredde. ecc. Così dice perchè il Mula fu un acquacedrataio e venditore di acque diacciate, di quelli che si vedono in Firenze vender le loro merci su panchetti ornati di frondi e frasche. (Nota transclusa da pagina 167)
↑Pallerino, perchè questo Pericolo fu bravissimo giocatore di palla a corda. (Nota transclusa da pagina 167)