Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/239


sesto cantare 195

5.
Ella, ch’in tanto avuto avea sentore
Che quei due spirti sciocchi ed inesperti
Avean dinanzi a lui fatto l’errore,
Sicchè da esso furono scoperti,
Se la digruma1, che ne va il suo onore,
Mentre gli accordi fatti ed i concerti
Riusciti alla fin tutte panzane2,
Con un palmo di naso ne rimane.
6.
Ma non si sbigottisce già per questo,
Chè vuol cansar quell’armi dalle mura.
A’ diavoli, da’ quali ebbe il suo resto3,
E che gliel’hanno fatta di figura4,
Vuol, dopo il far che rompano un capresto,
Squartare, e poi ridurre in limatura;
Perchè non fu mai can che la mordesse,
Che del suo pelo un tratto non volesse.
7.
Basta, ch’ella se l’è legata al dito,
E l’ha presa co’ denti, e se n’affanna;
Talch’andarsene in Dite ha stabilito,
Perchè ne vuol veder quanto la canna5,
Ed oprar che Baldon resti chiarito6
Ch’ambisce in Malmantil sedere a scranna.
Or mentre a questa volta s’indirizzi,
Potrà fare un viaggio e due servizzi.

  1. St. 5. Se la digruma. Va fra sè ruminando, pensando. (Nota transclusa da pagina 274)
  2. Panzane. Bubbole, chiacchiere. (Nota transclusa da pagina 274)
  3. St. 6. Ebbe il suo resto. Fu servita proprio a dovere e come meritava. (Nota transclusa da pagina 274)
  4. Di figura. Glien’hanno fatta una solenne; dal giuoco di primiera. (Nota transclusa da pagina 274)
  5. St. 7. Quanto la canna. Per quanto le duri fiato nella canna della gola. (Nota transclusa da pagina 274)
  6. Chiarito. Vedi c. I, 1 (Nota transclusa da pagina 274)