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Vicinie ecclesiastiche di S. Grata intervites e di S. Vigilio (pp. 17 seg., 25). Sarebbe stata una inesattezza adunque chiamare l’unico Vicinato cittadino col titolare dell’una o dell’altra chiesa, come non vi era alcuna ragione di dare la preferenza all’uno piuttosto che all’altro nome, in quanto che, certamente allorquando il Comune attrasse le Vicinie nell’orbita della sua amministrazione, ambedue le cappelle di S. Grata e di S. Vigilio trovavansi in condizioni uguali all’altre della città1, aveano sacerdoti proprii, che continuamente vi officiavano, e se col progresso del tempo non riuscirono ad assumere in ugual grado peculiari funzioni parrocchiali, anzi se ad una sola fu dato di ciò conseguire, intorno ad esse però i caratteri principali e più salienti della Vicinità doveano essersi stabiliti e rassodati da tempo, per il che al Comune, nella necessità di riunire civilmente le due Vicinie in una sola, non dovette rimanere altro espediente, che di accomunare loro il nome antichissimo di Canale, che, già prima del secolo decimo, dalla moltiplicità dei nomi locali ad esso sottordinati, si comprende dovesse abbracciare una grande estensione2. Quando adunque nel 1263 le due Vicinie ecclesiastiche vennero separate anche nei rapporti amministrativi, già vedemmo che a quella civile di S. Grata, oltre al nome, furono conservati pure gli stessi confini, che la Vicinia ecclesiastica avea nel 1176 (p. 16

  1. I Mart. d. Chiesa Berg. p. XXXV nota e. Già nel 1032 la denominazione di S. Vigilio si estendeva a tutto il colle sul quale è posta la chiesa omonima; Corog. Berg. p. 94 seg. V. pel 1167 la importante osservazione di Ronchetti IV, 134.
  2. Corogr. Berg. pag. 73 seg. V. anche p. 230.