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bordo2 — borgo. | 49 |
gli orli o fianchi delle navi fatti di tavole. All’incontro il Kluge ritiene che ags. bord ing. board presenti due signif. fondamentali irreducibili nonostante i tentativi fatti per dedurre l’uno dall’altro. Il primo è quello di “tavola asse”; l’altro quello di “orlo margine”. Quindi si tratterebbe di due radici diverse venute a coincidere foneticamente ed a confondere i significati. Der.: abborda-ggio-re.
Bordo2 bordato, specie di tela così detta perchè variegata (Quad. Cont.; Buonarroti Fiera). La tarda comparsa di q. nome mi fa credere ad origine dal fr. border orlare rigare, vb. svoltosi dallo stesso ceppo ger. visto sotto Bordo1 e da uno dei suoi significati secondarii. Der.: borda-re-tura.
Borgo, accolta di case senza recinto di mura; accrescimento di case fuori le mura (Dante Villani). Risp.: afr. [sec. 11.º] burc borc burt, fr. bourg donde gael. borg, borgog. bor, prov. borc, sp. port. burgo villaggio casale. Base immediata bl. burgus riproducente direttamente ger. burg che produsse got. baúrgs, aat. burg burug, mat. burc tm. Burg, ags. burh byrig ing. borugh bury burrow, anrd. borg. Le forme ger. nei tempi storici della lingua valevano “luogo munito, città”. Ma questo senso alquanto diverso non deve far caso; perchè il ger. primitivo (che fu quello appunto che penetrò nel bl. e quindi nel rom.) significava propriamente “riunione di case”, sicchè Orosio VII 32 il traduce per «abitacula». Difatti i Germani antichi non avevan che poche città e quelle aperte; e solo nel sec. 10º la Germania vide terre munite, quando Enrico I 919-936 fortificò contro agli Ungheri e agli Slavi quelle esistenti ai confini e ne costruì di nuove. Solo allora burg acquistò il senso di “luogo forte, città” ". Il fatto che Ulfila nel sec. 4.º volge gr. πόλις con got. baúrgs non fa difficoltà neppure esso; poichè da un tale traduttore non può esigersi un’esattezza matematica, che qui era
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