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dell. Probabilmente anche l’it. è riproduzione della voce francese, giacchè il primitivo borda in it. non ricorre, laddove l’afr. ci presenta borde baracca, e prov. e cat. borda. Mi persuade di ciò anche il fatto che bl. borda tugurio, e bordellum capanna non s’incontrano mai in Italia, ma sempre in Francia e Inghilterra nei sec. 11º e 12º; inoltre tutto mostra che l’as. e abfr. è stato il dialetto ger. donde procedette immediatamente q. vocabolo; quindi passò a traverso la Francia, ed entrò fra noi nei primi secoli dopo il 1000. Il ceppo rom. borda aveva adunque per base ger. bord tavola che sdoppiossi in got. baúrd, anrd. as. ags. bord, aat. bort mat. bord. Paion d’estrazione ger. anche ir. gael. bôrd, cimb. bwrdh d’ug. sig. Nel passaggio dal campo ger. al neol. il senso di “tavola” si cangiò in quello di “lavoro fatto di tavole”; poi il dimin. svoltosi nel rom. assunse quello di “catapecchia per donne di mala vita”; infine quello di “chiasso schiamazzo”, quale suole farsi in simili luoghi. Circa altre quistioni sul valore del vocab. ger. v. Bordo1 e Bordo2. Der.: bordell-are-eria-iere; bordellare.
Bordo1, fianco del bastimento, bastimento; orlo margine (Sassetti † 1588). Immediatamente da sp. bordo, giacchè fu cominciato ad usare dal Sassetti introduttore di non poche voci spagnuole. Ora a. sp. port. borda sp. bordo-e orlo del ponte della nave, con afr. fr. bord d’ug. sig. [sin dal sec. 13º], valac. boarte corona, proveniva da ags. bord tavola orlo di nave, donde ing. board. Anche tm. Bord procede del ramo bt. È dunque un vocab. ger. entrato in Francia mediante i popoli basso-tedeschi intorno al 1000 e non colla invasione dei Franchi. La Francia lo trasmise alla Spagna e di là passò in Italia. È lo stesso che s’è visto sotto Bordello, cioè got. baúrd tavola, aat. mat. bort orlo, orlo di nave, anrd. bordh orlo tavola scudo, ol. board. Lo Scheler crede che il signif. di “membro della nave” siasi svolto da quello di “tavola”, e non da quello di “orlo”, e che quest’ultimo abbia avuto origine dall’essere