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534 | zaino — zana. |
prodotto esattamente da it. zampillo. Si restrinse poi tanto in ted. quanto in it. a quello di “oggetto con cui si chiude questo sprizzo”. Dal nome nel campo ger. si formò vb. tm. zapfen spillar vino, vendere al minuto. Le altre forme ger. si sono già viste sotto Tappo che si svolse dal ramo bt., mentre Zaffo dall’at. V. Zampillo. Der.: zaffa-mento-re-ta-tura; rinzaffare.
Zaino, sacco di pelle di pelo pei pastori e pei soldati (Ariosto, Allegri, Caro). Risponde: sp. zaina d’ug. sig. Base: aat. zaina, zeiniâ canestro, cesto, fiscella di vimini o giunchi intrecciati, donde mat. zeine. Forme got. tainio cesta, paniere, anrd. teinur nassa, pescagione. Il nome ger. era derivato da aat. zain zein bastone, regolo, canna, vimine verga, donde mat. zein, tm. Zain barra, verga. Dunque la materia servì a denominare il composto. Comparendo il nome it. molto tardi, inchino a credere che passasse fra noi solo nel medio evo inoltrato per opera di viandanti e pellegrini. Nel bl. troviamo all’ann. 1389 zayna “sorta di vaso” in un Invent. del Cod. It. Diplom. tom. 3, col. 365. V. Zana.
Zampa, gamba degli animali e per lo più dei quadrupedi (Volg. Mes.; Delle Celle). Lo Zambaldi gli dà a base rad. ger. di bt. tappe, donde ing. tapp, d’ug. sig. Tm. tappen vale “andare al tasto, battere col piede”. Bisognerebbe però partire da una forma alto-ted. zappe nasalizzata. Der.: zamp-ata-etta-ino-one-uccia; zampettare azzampare. Forma diversa di Zampa è ciampa, da cui numerosi altri derivati.
Zampillo, sottil filo che schizza all’insù da piccol canaletto (Novellino, Villani). Presuppone un * zapillo diminutivo di zapfo (v. Zaffo), da cui si sarebbe venuto all’attual forma mediante nasalizzazione. Der.: zampillare.
Zana, sorta di cesta; quegli che la porta (Cecchi). Questo nome ha la stessa base di Zaino, cioè aat. zeina col significato però più omogeneo al ger. Der.: zanaiuolo.