Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/55


banda. 27


Banda1, striscia di stoffa tagliata per lo lungo e che serve a legare, lamina; parte di corpo o luogo (Villani, Dante). Risp.: fr. bande, sp. prov. banda. Base: ger. occid. banda che diè aat. bant, as. anrd. ol. band, mat. bant, tm. Band legame, nastro, fettuccia. Il got. era bandi legame, bandva bandvo segno, ags. bend donde ing. bend, bond. Le voci ger. spettano a vb. ger. bindan bintan, mat. tm. binden [binden, band gebunden], congenere a sans. bandh zend. band che dierono sans. bandhas, zend. banda legame, catena. Il senso di “parte di corpo o luogo” assunto dall’it. dovette passare a traverso a quello di “parte di panno” e quindi generalizzarsi in quello di “parte”. Quello di “lamina” derivò evidentemente dalla forma che la lamina ha una striscia o fetta di panno. Bl. banda nel senso di “striscia” è raro; in quello di “lamina di ferro” s’incontra all’ann. 1282 in Necrol. della Chiesa di Parigi: in quello di “lato o costa della nave” nei Mirac. di Urbano V. Del resto v. Banda2, Bandiera e Benda. Der.: bandella, bandinella, bandolo, bandoliera.

Banda2, compagnia, corpo di milizie o di sonatori (Guicciardini, Giambullari). Paralleli: fr. bande, sp. banda d’ug. sig. Alcuni fanno di q. parola una cosa stessa colla precedente, e spiegano la transizione dei sensi così: striscia di panno — insegna — gente raccolta sotto quell’insegna. Certamente la rad. è la stessa; ma la evoluzione dei concetti si produsse in parte in tempi antichissimi sotto l’influsso di got. bandva bandvo che significava già “segno, vessillo”. Abbiamo di ciò due testimonianze decisive. Procopio († 565) nella sua Vandalica scrive: «Τό σημείον ό Ρωμαίσι βάνδον χαλούσι»; e P. Diacono dice: «vexillum quod bandum appellant». Dal che s’inferisce anche che questa parola entrò in Italia per mezzo de’ Goti. Dunque il passaggio da “striscia di panno” a “segno, vessillo” è antichissimo; quello invece da “insegna” a “gente raccolta sotto l’insegna” pare piuttosto