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492 | stramba — strambellare. |
anzichè riferirlo all’aat. strâlâ freccia, folgore, fulmine, che essendo femm. non avrebbe potuto perdere il suo a finale, lo fa dipendere da mat. sträl maschile come l’it. rispondente ad ags. strael d’ug. sig. Questa ipotesi del Diez parrebbe essere confermata dal non trovarsi il nome neanche nel bl., che d’ordinario riproduce quasi tutte le parole ger. entrate nel rom. anticamente, ed anche dall’offrire il mat. una forma strâle maschile identica all’it. Da mat. strâl strâle originò tm. Strahl raggio, razzo, getto, zampillo, fettone. Il campo ger. presenta anche ol. straal, freccia, isl. strjál raggio di lume. Il signif. di “raggio” che di secondario nell’aat. (dove si trova persino donar-strâla = raggio del tuono) divenne dominante ed esclusivo nel tm., non passò per nulla nell’it. che s’attenne unicamente a quello di “freccia, saetta”. Dal nome ger. si formò in quel campo da una parte vb. aat. strâlan strâlen, mat. straelen strêlen, ags. straelian saettare, tm. strahlen radiare, raggiare; dall’altra nome aat. * strâl pettine (per la ragione che i rebbi del pettine furono uno per uno considerati come “frecce”), donde mat. strael tm. strähle d’ug. sig.; poi vb. aat. stralen, mat. tm. straelen pettinare. Secondo il Wackernagel seguito dal Diez e dallo Schade aat. strâla risalirebbe a vb. straujan stendere, visto sotto sdrajare. Il campo slavo qui ci offre affinità singolari. Cosi lit. strielá a. sl. strêla = freccia, fucile. Miklos. 896; russ. strelá freccia, serb. strijéla freccia, saetta, fulmine, Kurschat 719, pol. strzale freccia. Deriv.: straletto.
Stramba, fune d’erba (Dante, Buti). Il Diez rigetta ogni connessione con strambo, non potendo supporsi essere quella così stata detta per essere “un che di attorto”; e la riporta al ceppo ger. donde bav. strempfel ritorto, ceppo che pare identico a quello che vedrassi sotto strambellare.
Strambellare, spiccar brandelli; strambello brandello spiccato e pendente (Firenzuola, Cellini). Risponde