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statolder — stecco. | 481 |
esso potrebbe secondo lo Scheler provenire anche da fiamm. tange [tm. Zange] tanaglia, con la prefissione dell’es francese. Il fr. stangue poi è certamente venuto dall’it., come deducesi dalla conservazione del gruppo iniz. st, e dalla sua tarda comparsa. A noi stanga fu importato senza dubbio dai Longobardi. Deriv.: stanga-re-ta; stangheggiare; stanghet-ta-tina,; stangonare.
Statolder, luogotenente, governatore. È neologismo venutoci non più presto del sec. passato, e che s’usa solo parlando d’istituzioni e governi di certi paesi ger. (specie Olanda e Impero Tedesco). Con fr. stathouder riproduce direttamente bt. stadhouder, a cui risponde mat. stathalter, tm. Statthalter. È composto di Halter = tenente, e Statt = luogo posto. Secondo alcuni il mat. stathalter sarebbe stato coniato per tradurre fr. lieutenant.
Stecca, pezzo di legno propriamente piano (Boccaccio). È un allotropo di stecco di cui ha la stessa base (v. q. parola); ma il signif. ha subito una forte specializzazione e alterazione. Derivaz.: stecc-aia-ato-one-onaja.
Stecco, spina che è sul fusto o sui rami d’alcune piante; fuscello aguzzo, ramicello secco (Guittone, Dante). Rispondono: napol. sticchetto, annon. estiquete stique, fr. étîquette sui quali v. Etichetta. Ha per base aat. steccho stecko, stekko, stecho bastone, bastoncello, palo, cavicchio piuolo, donde mat. steche, stecche, stecke d’ug. sig. e tm. Stecken bastoncello. Paralleli: ags. staca, sticca ing. stick di sig. ug. ad aat. e mat. Bosworth 210, e ol. stick, steck germoglio, stipite, piccolo tronco, bastone Kiliaen 630-637, bt. stikke bastoncello, palo con fine puntale, chiodo, Brem. Wört. 4, 1021. Evidentemente l’it. ha rimpiccolito e ristretto il signif. del nome ger., il cui tema era stakian e stikian, ed apparteneva al ceppo di stëhan pungere. Quindi in origine valeva “qualche cosa di pungente”. Proveniva da vb. aat. stëchan mat. stëchen, tm. stechen pungere, forare, stimolare, donde vb. causativo stecken ficcare, pian-
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