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slepa — slitigà. 453

contro il Tommasèo ci vede il sitio pronunziato da G. Cristo, e riportato anche da Dante, come significante un “lavoro travaglioso”.

Slepa Sleppa, guanciata manrovescio percossa (dial. lombardo. moden. e reggiano). Procedette dal ceppo ger. che diè mat. slape slappe “parte del cappuccio in forma di borsa e pendente giù di qua e di là; sorta di copertura del capo; sorta di cappa”. V. Schiaffo dove s’è discorso a lungo del ceppo ger. slap slapfe fonte tanto di schîaffo quanto di sleppa che sono due riproduzioni delle rispettive forme at. e bt. Noterò che già il Galvani aveva riportato moden. sléppa al ted., ravvicinandogli tm. Schlappe colpo percossa morale. Il Galvani riferiva qui anche moden. slipp slapp nome d’un giuoco corrispondente al rubamazzo. Essendo sleppa voce dialettale, dev’essere d’importazione antichissima, probabilmente longobarda; ed è curioso che da quel popolo alto tedesco ci sia venuta una forma bt.

Slippare, (slippà) scivolare (voce comasca). Riposa direttamente su ger. * slippan presupposto da aat. mat. slipfan slipfen sliffan sliphen, e conservatosi in ags. slipan ing. to slip d’ug. sig. Quindi è allotropo di schippire (v. q. vb.) e spetta alla rad. di tm. schleifen.

Slitigà, sdrucciolare, scivolare (dial. com.). Questo vb. d’evidente importazione longobarda, ha per corrispondenti afr. eslider, norm. élinder d’ug. sig., e risale a vb. aat. slîtan donde mat. slîten e dial. tm. schlittern sdrucciolare sul ghiaccio. Parallelo all’aat. è ags. slîdan a cui si rannoda ing. to slide scivolare [sost. slide sdrucciolo, via di ghiaccio]. La rad. è slid da preger. slidh sdrucciolare che appare anche in lit. sklýdus liscio (detto di ghiaccio), slýsti scivolare, lett. slidas pattino, e in sans. sridh inciampare. Il Kluge osserva che fin dai primitivi tempi nel campo ger. questa rad. fu usata nel senso di “sdrucciolare sul ghiaccio”. La forma it. presuppone uno * slitare. V. del resto Slitta.