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robare — rocchetto. 403


mente all’antico vocab. ger. fosse già annesso il signif. di “abito rapito, abito in generale”. V. del resto robare, ruba e rubare, che hanno la stessa origine. Deriv.: robaccia, robare, roberìa, robetta robiccia; robicciuola; robone-robbone; robuccia.

Robare, tôrre l’altrui (Guittone). È vb. identico a Rubare.

Rocca, strumento da filare, conocchia (Albertan., Dante, Boccaccio). Nel campo neol. rispondono: piem. rôca, port. roca, sp. rueca, d’ug. sig.; n. prov. rouque, rocchetto, cannello. Procedette da aat. rocco roccho rocho, donde mat. rocke, tm. Roken, conocchia; m. ol. rock, ol. rok roken, anrd. rokkr, ags. * rocca, m. ing. rocke, ing. rock. È quistione se Rocken sia affine al ceppo Rock, donde it. rocchetto, mediante una comune derivazione da un’antica rad. ruk, filare. Il Kluge poi nega recisamente l’affinità sostenuta da altri di tm. Rocken con Wacken ed altre voci del bt. d’ug. sig.; e ciò perchè il ceppo Rocken non avrebbe potuto perdere il gruppo iniz. Deriv.: roccata, rocchetta.

Rocchetto, Roccetto, sorta di cotta da ecclesiastici (Machiavelli, Berni, Caro). Con sp. roquete, fr. rochet, camice, cotta, valac. rochie, veste da donna, risale ad aat. roc roch rogh hroch, donde mat. roc, sopravveste, abito, toga, tm. Rock, abito, toga, veste. L’ags. era rocc, anrd. rockr, ol. a. fris. rok d’ug. sig. Tutte queste voci presuppongono un got. * rukka, che peró non è documentato. Il voc. ger. passò per tempissimo nel bl. sotto la forma di roccus e poi di hroccus che appare già in un capit. di Carlo Magno nel 808 e questo bl. servì d’intermediario fra l’originale ger. e le forme neol. le quali però hanno adottato un diminutivo. Ma le voci rom. paiono dipendere tutte dal fr. rochet il quale effettivamente è molto più antico delle sorelle. Il Diez assicura che il signif. preciso di ger. rokka, che è il tema della parola in discorso, era quello di “abito ripiegato”; il che spiegherebbe come port. enrocar e it. ar-