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206 gora.


uccisore, hantâr, uccisore, dalla rad. han, ghan, battere, uccidere, distruggere. Al contrario il Bopp, Gl.3 313, e L. Meyer, Kuhn 7, 17 lo riannodano a sans. yudh, combattere, ed anche a sans. gandh, violare, percuotere; e il Pictet 2, 190 a nigandhana, mischia. Ma queste ultime affinità sono rigettate dallo Schade e da altri. Nel tm. l’aat. guntfano è sparito (anzi non ricorre neppure nel mat.); e s’usa in quella vece Kriegsfahne o Sturmfahne oppure il semplice Fahne. Questa voce in it. ha avuto uno svolgimento di significati maggiore che nel fr. Di fatti in quest’ultima lingua ha solo il senso militare, che era il primitivo, e quello ecclesiastico; le manca il signif. di “insegna dei magistrati, del Comune, d’arte”, e quello di “drappello, moltitudine” senza contare i non pochi traslati. Anche i derivati ital. sono assai più numerosi dei fr. e tutti importanti per la parte che rappresentano nella storia delle città e repubbliche ital. del medio evo. Eccoli: gonfalonata; gonfalo-nerato-neratico-nierato-nieratico; gonfalo-niere-nieri-niero; venez. confaloniero. In tutte queste forme in luogo della gutturale media s’incontra anche la tenue, che corrisponde alla forma accessoria dell’aat. chundfano.

Gora, canale per cui si cava l’acqua de’ fiumi mediante le pescaie; canale da mulino; acqua stagnante e pantanosa (Dante, Villani, Boccaccio). Gora per guora procede dall’aat. wuorî, mat. wüere, wüer, wuere, argine per respingere o condurre acqua, tm. Wehr, argine difesa. Il dial. sviz. presenta wûr, il bav. wuor wüer, wüerin, il tirol. wüer, calle forme derivate wuorag, wuoragi, wuëren coll’idea di “innaffiamento, ubbriacatura”. Il lad. dei Grigioni ci dà vuor da cui è facile il passaggio all’it. guora, gora. Questa voce che fra le lingue rom. è posseduta solo dall’it. e dal lad., dovette probabilmente venirci pel tramite dei Longobardi. Il tema ger. era vôrâ vôriâ; e la rad. è vôr, differenziatasi da var, e questa da war. Quindi il signif. fondamentale è quelle della “difesa”, e non quello