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italorum sapientia 113

corpo che è corruttibile; e que’ dell’animo son liberi, volontarj e procedenti dal nostro arbitrio, il che è una prova evidente che l’animo sia immortale. Laonde e’ conchiude, la Metafisica de’ vecchi Sapienti dell’Italia moltissimo essere uniforme alla Metafisica di noi Cristiani: 1.° perchè ancor per quella si differenzia l’uomo dalle bestie in ciò, che l’uomo ha un arbitrio ch’è libero, e le bestie non l’hanno; 2.° perchè coloro pure insegnarono, l’animo umano essere immortale, come a noi insegna la nostra Fede. Contuttociò a noi pare che desideri qualche prova ciò che egli asserisce, essere stato il sentimento degli antichi intorno agli animi umani e la loro immortalità. Imperciocchè, 1.° se l’animo altro non è che aria la quale muovesi entro i nervi, e se l’aria è corpo, ogni corpo essendo corruttibile, come dipoi quinci conchiuderemo, l’animo essere non corruttibile, ma immortale? 2.° Se giudicarono gl’Italiani antichi l’animo essere aria e corpo, e se la Fede insegna a noi, l’animo essere puro spirito, come poi argomenteremo che in ciò accordinsi tra loro la Metafisica italiana antica e quella di noi Cristiani? 3.° Se nelle bestie scorgonsi non solo cuore, arterie e sangue, ma ancora nervi, sugo e spiriti animali; dunque ancor queste hanno in sè, non solo anima, ma animo altresì; onde dov’è mai la differenza tra l’uomo e le bestie? 4.° Se i nervi hanno il lor movimento dagli spiriti animali che costituiscon l’essenza dell’animo, e se da’ nervi l’hanno il cuore, l’arterie e ’l sangue; e se qualunque movimento di questi è non volontario; come poi dicevano i veccbi Savj della nostra Italia, che i movimenti dell’animo tutti sieno volontarj, e tutti provenienti da un arbitrio che è libero? 5.° Se l’animo riceve i suoi movimenti da un arbitrio che è libero; quest’arbitrio nell’uomo è anima, o è animo? 6.° Se Anima significò Aria appo i Latini, essendo ancor vero che questa medesima parola deriva dal vocabolo greco ἄνεμος, che pure significa Vento o Aria mossa; non è egli evidente che una sì fatta dottrina delle nostre anime non fu propria dell’Antichissima Italiana Filosofia, ma fu da’ Greci portataci nell’Italia?

E qui non possiamo dolerci dell’ingiustizia dei sig. di Vico, il quale nella sua Risposta (pag. 100) incolpa noi a torto, d’avere o mal intesa, o mal riferita la sua dottrina deil’Anima. Dice egli, d’aver noi ragguagliato che esso scrivesse che ’l moto de’ nervi debbasi ai sangue, tuttochè il dire ciò nè pure siaci caduto in pensiero. Eccovi portanto le nostre precise parole1. «Quindi egli argomenta aver giudicato gli antichi sapienti dell’Italia, l’animo e l’anima altro non esser negli animali che movimento particolare di aria, la quale introdotta per via della respirazione nel cuore, e da quello nell’arterie e nelle

  1. Pag. 92.
Vici Op. lat. T. I. 8