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Anno XIV. i Maggio 1915. Num. 18.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —L’igiene della scrittura e della musica — Un raggio di sole sociale.
Religione. —Vangelo della quarta domenica dopo Pasqua.

Le biblioteche e gli incendi — Alla Madonna (Poesia) — Gli orrori della

guerra. — L’Italica Gens.
Beneficenza. —Per l’Asilo infantile dei Ciechi Luigi Vitali. — Opera Pia Catena.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


L’igiene della Scrittura e della Musica


Il fenomeno dell’eccesso di fatica prodotto dallo scrivere e dal suonare con le mani per un tempo troppo lungo, fenomeno accompagnato da quello della stanchezza, nonché da dolori alla mano e da un senso di svogliatezza generale, è generalmente noto. anche non tutti hanno il bisogno di suonare, moltissimi sono quelli che non possono fare a meno di scrivere. Importa quindi fornire delle norme per impedire che il fenomeno suddetto si avveri, oppure che esso sì aggravi passando da una forma alquanto mite a forme più serie, quali il crampo e la paralisi.

A prima vista può sembrare che i fenomeni dell’eccesso di fatica debbano esser prodotti dallo scrivere e dal suonare prolungato per troppo tempo; ma non sempre è così, e perciò importa rilveare le circostanze nelle quali l’eccesso di fatica si produce più o meno presto.

Nell’eccesso di fatica prodotto dallo scrivere, possiamo distinguere tre forme principali, le quali sono divise l’una dall’altra.

Prima forma. — La stanchezza delle dita può esser dovuta al fatto che l’individuo scrive in coadizioni sfavorevoli, quali sarebbero, per es., un tavolo troppo piccolo, oppure una penna dura e piccola, un piccolo portapenna, un piccolo calamaio, l’inchiostro troppo scarso e troppo denso. In questo caso non è difficile provvedere e ovviare, agli effetti dell’eccesso di fatica, togliendone le cause.

Seconda forma: — La causa di questa seconda forma è la durata molto lunga di uno scrivere puramente meccanico e calligrafico, il quale richiede una accurata pressione della penna e quindi anche della mano. L’individuo che scrive in tali condizioni per un tempo troppo lungo, sente dei dolori in alcuni punti delle mano e delle dita e prova il bisogno naturale di cambiare la posizione della mano. Ma questo cambiamento deve essere fatto, non seguendo l’istinto, ma la ragione, e sopratutto per evitare il dobre alla mano è raccomandabile di adoperare un portapenne a spigoli anziché rotondo, poiché in questo raso le dita dispongono di una superficie maggiore sulla quale si appoggiano.

Terza forma. Questa forma è caratterizzata da un lieve tremito in persone nervose e facilmente eccitabili. In tal caso l’eccesso di fatica è prodotto dalla grande fretta con cui l’individuò scrive: la scrittura diventa sempre più scarabocchiata e allegabile, non solo, ma all’individuo riesce quasi impossibile lo scrivere alla presenza di una persona che lo guarda. Per queste persone nervose il miglior rimedio, naturalmente oltre al riposo, o almeno alla limitazione del lavoro, consiste nel moderato esercizio da compiersi per alcune settimane quotidianamente, alla presenza del medico oppure di un maestro di calligrafia, aumentando sistematicamente di giorno in giorno il numero delle linee

Nel parlare del così detto crampo degli scrittori, bisogna guardarsi dal confondere le varie forme e dal definire con questo nome tutti i disturbi che uno prova in conseguenza dell’eccesso di fatica, così i più leggeri come i più gravi. Non bisogna, pertanto, prestar fede soverchia alla statistica dei casi di guarigione citati non di rado negli annunci in quarta pagina dei giornali, giacche questa statistica si ridurrebbe di molto se il computo si limitasse ai veri e propri casi di crampo. a quei casi cioè, nei quali, appena l’individuo prende la penna in mano, il dito colpito dal crampo si contrae improvvisamente, facendo affondare la penna nella carta, oppure scatta facendo deviare la penna in un senso o nell’altro.

Buoni risultati si ottengono nella cura del Crampo dal massaggio compiuto sistematicamente, aggiun-