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Anno XIII. 18 Ottobre 1914. Num. 34.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Roma e l’Australia. — Guy de Cassagnac.
Religione. —Vangelo della domenica III d’ottobre e della Dedicazione. Le colonie dello Stato di Santa Catharina.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


Roma e l’Australia

(I progressi di un secolo)


I vincoli fra i cattolici australiani e il centro della cristianità hanno avuto di questi giorni nuovo rinsaldo colla costituzione di una Delegazione apostolica appositamente per l’Australasia, comprendente l’Australia, propriamente detta, la Tasmania e la Nuova Zelanda e dipendente dalla Congregazione di Propaganda fide. Il Breve istitutivo, pubblicato nell’ultimo fascicolo (15 maggio) degli Acta Apostolicae Sedis reca la data del 15 aprile, e dice appunto che la nuova Delegazione ha per iscopo di «avvincere quei popoli lontani ed i loro sacri pastori con legame più stretto e più intimo alla Sede apostolica romana» e di far loro sentire «in modo più abbondante i benefizii della dilezione che per essi ha il Capo della Chiesa».

La Chiesa australiana è la più giovane della grande e grandiosa Comunione cattolica; i suoi incrementi furono però rapidissimi e davvero meravigliosi.. Questi si trovano tracciati in un libro il nome del cui autore ci ispira attualmente una profonda melanconia: Le catholicisme en Australie par l’abbè Lèmire. Quando il sacerdote deputato scriveva questo libro, nessuno sospettava — e meno di ogni altro, lui stesso — che quasi insensibilmente egli sarebbe giunto là dove ora lo vediamo; ora io ho ancora speranza che gli occhi finiranno con l’aprirsi sulla paurosità del baratro dove spes so conduce a precipitare un deviamento che a’ suoi inizi può sembrare lievissimo, impercettibile.

Un secolo fa il vastissimo continente dell’Australia non contava che qualche migliaio di cattolici dispersi e senza il conforto di nessun sacerdote: fu solo nel 1820, sotto l’influsso delle idee di tolleranza che allora avevano preso a farsi strada in Inghilterra, che il ministro delle Colonie si decise ad inviare a Sydney due sacer-

doti cattolici, con facoltà di esercitarvi il loro ministero. Come a Londra, cosi li Sidney l’unica chiesa avente diritto alla ricognizione ed alla protezione ufficiale era l’anglicana; pel cattolicismo non si aveva che un po’ d’aria e di luce, quanto bastasse a non lasciarlo soffocare. Il P. Merry ed il P. Conolly non si spaventarono per le difficoltà che li attendevano e si divisero il campo sterminato loro dato da coltivare: il primo rimase a Sydney, il secondo si recò a Hobart, nella Tasmania.

A Sydney gli ostacoli furono minori e già nel 1821, l’anno dopo la sua venuta, il padre Therry potè porre la prima pietra d’un modesto Santuario dedicato alla Madonna: esso fece poi luogo alla imponente cattedrale di Santa Maria di Sydney, madre e matrice di tutte le chiese d’Australia, onorata da Leone XIII col conferimento della porpora (1885) al suo pastore, l’arcivescovo Patrizio Moran.

La data che i cattolici australiani hanno scritta nei loro annali a carattere d’oro, anzi, di diamante, è quella del 29 luglio 1836, quando venne promulgata la legge che dichiarando cessato per la Chiesa anglicana il monopolio di religione ufficiale, poneva tutti i culti cristiani sul medesimo piede, ed il sussidio annuo fin là votato dal Parlamento per il solo anglicanesimo, veniva ripartito proporzionalmente al numero dei rispettivi aderenti e bisogni fra tutte le confessioni religiose esistenti in Australia.

Due anni prima Gregorio XVI aveva eretto il vicariato apostolico di Sydney comprendente tutta l’Australia e le isole adiacenti: il vicariato era di lì a poco costituito in archiodiocesi con a capo il benedettino francese Polding, e neanche mezzo secolo dopo i progressi compiuti indussero la Santa Sede a stabilire una legislazione uniforme per le chiese australiane. Di ciò s’erano già occupati due sinodi, riuniti uno a Sydney nel 1844 e l’altro a Melbourne nel 1869; l’opera iniziata sotto Gregorio XVI e proseguita con Pio IX, fu coronata da Leone XIII, che, innalzando al cardinalato l’arcivescovo di Sydney gli diede l’incarico di convocare e presiedere nella sua metropoli, un concilio plenario dei vescovi d’Australia.

Il concilio di Sydney fissò i limiti delle circoscrizioni diocesane, determinò il modo d’elezione dei vescovi, stabilì le feste di precetto, s’occupò della amministrazione