Pagina:Il buon cuore - Anno XI, n. 25 - 22 giugno 1912.pdf/1

Anno XI. Sabato, 22 Giugno 1912. Num. 25.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. —A. M. Cornelio, Scuola Infermiere Principessa Jolanda — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi — Casa di riposo pei Ciechi vecchi — Opera Pia Catena — Opera Cattolica Internazionale per la protezione della giovane.
Religione. —R. B., Vangelo della domenica quarta dopo Pentecoste — L. Meregalli, La nuova Chiesa dei PP. Camilliani.
Educazione ed Istruzione. —Carteggio di Alessandro Manzoni a cura di Giovanni Sforza e di Giuseppe Gallavresi — Ritagli di Storia: Le carte da giuoco — Come fa il giornale americano per informare rapidamente i suoi lettori.
Società Amici del bene. —Francobolli usati.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario.

Beneficenza


Scuola Infermiere
Principessa Jolanda

Siamo dinanzi a un nuovo trionfo della beneficenza milanese: una scuola d’infermiere, imperniata ad un nuovo ospedale medico-chirurgico, che, dedicato al nome della gentile principessa Jolanda, è sorto sotto il patronato di S. M. la Regina Elena. Ad un tratto, senz’alcun rumore, senza istanze, senza nessuna di quelle industrie che sono indispensabili alle iniziative, ci troviamo di fronte ad un fatto compiuto, che, pur dal lato dell’estetica, parla di munificenza, di beneficenza larga e illuminata.

È un prodigio dovuto specialmente a signore intelligenti e munifiche, le quali dal dire al fare non han trovato il mare.

A pochi passi dalla vetusta basilica delle Grazie, in via Caradosso, si presenta nelle sue belle linee architettoniche la Scuola delle infermiere, nella quale va ora ad effettuarsi un nobile intento ispirato ad affettuoso interessamento per l’umanità sofferente.

L’esempio è venuto dall’estero e si è imposto ad anime generose.

Assai sentito è il bisogno di provvedere all’assistenza dei malati a seconda delle esigenze e dei progressi della scienza, e in armonia ai naturali sentimenti di pietà. Si tratta di elevare le assistenti dei malati alla loro giusta posizione, di toglierle dalla classe delle
mestieranti e di metterle in grado di esercitare, più ancora che una professione, una missione santa con amore ed intelligenza. Garanzie morali, quindi, e garanzie tecniche, sì da rappresentare, come si è ben detto, una tra le più onorevoli professioni da affidarsi a chi può aggiungere al sentimento altruistico di una pietà speciale, una competenza ottenuta con particolari studi pratici.

L’utilità di tale istituzione dovrebbe estendersi dagli ospedali alle case private, dove, se non manca l’assistenza affettuosa, ispirata da affetti famigliari o da sentimento religioso, manca sovente l’assistenza efficace, che rappresenti la mano esperta e perseverante, fedele e intelligente coadiutrice del medico e del chirurgo.

Bisogna pertanto rendere accessibile l’ospedale a giovani donne di civile condizione, di elevato sentire, e ciò senza implicare un onere finanziario e procurando invece una posizione rispettabile a chi sente inclinazione per un ufficio nobile in cui può esplicarsi largamente la bontà del cuore umano senza costrizione ad alcuna rinuncia.

Risulta evidente, per raggiungere l’intento, la necessità di un armonico coordinamento di tutti i servizi sanitari e amministrativi; quindi la necessità di un ospedale autonomo, dove l’infermiera possa non solo munirsi di un’adeguata cultura tecnica, ma altresì corredarsi di una indispensabile educazione morale, igienica ed economica, sì da dare pieno affidamento per la migliore assistenza dei malati col minore dispendio.

A questo ideale si mira colla Scuola delle infermiere e col relativo ospedale, ove sono fin d’ora aperte le iscrizioni per le aspiranti animate da speciale vocazione.

L’istituto sorge in uno dei punti migliori della Milano nuova, e consta della scuola-convitto, con camere separate per ciascuna allieva, con bagni, biblioteca, sale da pranzo e di studio, con riparti medico-chirurgici perfettamente distinti per malati gratuiti o solventi, e con ogni conforto igienico, nonchè colla gaiezza derivante da un promettente giardino.

Le rette dei paganti vengono erogate come contributo al funzionamento dell’istituzione.

Il corpo sanitario proviene da quello incaricato dell’insegnamento, da personale medico di assistenza interna e da consulenti, e la immediata direzione morale