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180 | Matteo Bandello |
CXX.
Atto di fede: si dichiara fedele d’amore, fino alla morte.
Madrigale.
È la mia fede retta, chiara e pura,
Ferma, sincera, e tale
Che più d’ogn’altra vale.
E se morir bisogna, oh mia ventura!
5Pur che fedel i’ mora,
Venga la morte or ora.
Vv. 1-2. La solita copiosa aggettivazione, che però, trattandosi qui d’una vera e propria professione di fede, non stona, servendo a rafforzare l’idea già, del resto, ripetutamente espressa anche altrove; cfr. Canz., XCIV, v. 88, e son. CIV, v. 10.
CXXI.
Ha baciato la mano alla Mencia. Ne è esultante.
O cameretta, che m’hai fatto degno
Baciar la man che ’l cor legar mi suole,
E gli occhi vagheggiar, che fanno il sole
4D’invidia discoprirsi e pien di sdegno;
O luogo mio riposto, o caro pegno,
Ove in sì dolci accenti udii parole,
Che sovra l’altre sono accorte e sole,
8E dolce fan d’Amor l’amaro regno;
Chi potrà mai narrar del mio pensiero
L’alte speranze, e ’l vaneggiar sì dolce,