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attuali ricerche hanno mostrato esser quella di Dante Alighieri, la ricca villa Palmieri, dove la tradizione vuole che a lungo si trattenesse il Boccaccio durante la pestilenza che infieriva nella città, e poi il piano colla linea capricciosa del Mugnone, i borghi di Lapo e di S. Marco Vecchio, la chiesa di S. Gervasio e la linea distintissima del viale di cinta.

Dal colle di Fiesole si staccano il poggio delle Cave, e da questo le vaghissime e fertili colline di Maiano col grazioso villaggio che dà loro il nome, e la villa Leader che si vuole fosse anticamente il castello di Maiano. Al villaggio fanno corona molte e molte ville antichissime che adornano i fianchi del delizioso colle e di quello sottostante di Camerata sul quale sorge l’antica villa Rinuccini.

Dal monte Ceceri che s’inalza maestoso dominando tutti gli altri poggi vicini si staccano altre colline che andando in senso parallelo all’Arno seguono una linea lunghissima e quasi uniforme lungo il lato nord-est. Costì si vedono le mura annerite dagli anni di Castel di Poggio antico feudo della famiglia Del Manzecca9; il superbo castello di Vincigliata del signor Leader che fu antichissimamente del Bisdomini e di molte altre famiglie, segnatamente degli Alessandri10, Poggio Gherardo feudo de’ Magaldi che dopo molti passaggi è ora da tre secoli e più dei Gherardi, S. Martino a Mensola chiesa edificata avanti il 1000. Prima di proseguire a volger lo sguardo sulla linea delle colline, esaminiamo un po’ la stupenda veduta della pianura che dalla vecchia cinta, ora demolita, si stende lungo la riva destra del fiume, fino a dove l’Arno che scorre sotto ai nostri piedi va a sparire fra il colle delle Falle ed il mont’Auto.