Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
il verbo impersonale | 209 |
è fòrza, è bène, è mèglio, ecc.; o da stáre e andáre, p. es. sta bène, sta mále, va bène, mále; ed altri.
§ 4. I verbi èssere e fáre si usano talora impersonalmente, costruiti con un nome plurale o solo, o accompagnato più spesso da de’, dégli, délle (vedi P. II, cap. ii, § 10), p. es. è già mólti ánni, fa tre mési, è de’ giórni; fa dégli ánni. In senso locale si usano nello stesso modo avére ed èssere preceduti da ci o vi particelle avverbiali; p. es. vi ha dégli uòmini; c’èra délle dònne; vi ha persóne, ecc.
§ 5. Tutti gli altri verbi sì transitivi come intransitivi (purchè non riflessivi), si possono usare impersonalmente accompagnandogli colla pronominale riflessiva si. Esempii. Transit. si díce, si créde, si lòda, si áma, si pròva, si véde; si chiamáva, si pregò, si farà, ecc.
Intrans. si víve, si muòre, si va, si tórna, si viène, si pássa, si éntra, si impazzísce, si ringiovanísce, ecc.
E notabile uso impersonale di dáre: si dáva, si dètte, ecc.; p. es. si dà de’ cási.
§ 6. I verbi transitivi così usati possono talvolta accompagnarsi con un oggetto in plurale preceduto quasi sempre da déi, dégli, délle. P. es. si vénde de’ líbri; si táglia légne. Ma per lo più si preferisce costruire il verbo personalmente, dicendo si véndono líbri o de’ líbri; si tágliano légne o délle légne, ecc. (vedi qui addietro, cap. xxvi, § 7).
Fornaciari — Gramm. ital. | 14 |