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Sull'Oceano di brace 85


II.

Avanzo imperterrito. Secondo tavolo, settimo posto. Ma no! Ma sì! Eppure no! Dove è la mia vicina? Dove le belle spalle ambrate che mi servivano di richiamo? Ho vicino un uomo, un prete, no: una donna; nè una donna, nè un uomo: una cosa che ricorda Don Chisciotte, Dante, Fra Gerolamo Savonarola, Pinocchio, la mummia di Ramsete III, il mio amico Golia: una cosa spaventosa!

È femmina, perchè ha un gonnellino e una specie di tegola in testa; è viva, perchè tenta d’avvicinare la sedia fissa al tavolo, sotto il quale non può inarcare le gambe interminabili; mangia, beve, e la mandibola inferiore raggiunge il naso ricurvo, le fa pulsare le tempia venose, sobbalzare gli occhiali a stanghetta.

Mi rivolgo allo steward, livido.

— Sono sette ladies della Safety Army: l’Armata della Salvezza. Le abbiamo raccolte stamane da un cattivo veliero scioanese; vengono dalle Missioni dell’Uganda. Il Capitano ha voluto farle ospitare in classe e con tutti gli onori.

— È giusto. Ma i posti, i posti?!

— Il Capitano. Disposizione del Capitano.