Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
410 | ATTO TERZO |
SCENA VIII.
Dorina. È destin troppo infelice
L’esser nata donna al mondo.
Più ci penso, mi confondo,
Nè mi so capacitar.
Ah la donna, poveretta,
Viver deve ognor soggetta,
Nè mai pace può trovar1.
ATTO SECONDO
SCENA VIII.
. . . . . . . . .
Voglio dir quel che mi piace,
Voglio amar chi più mi par;
Oggi sì e domani no,
E rimproveri non vuò.
Se vi faccio una finezza, (a Mingone
Non vi state a lusingar.
Se vi parlo con asprezza, (a Titta
Voi l’avete a sopportar.
Oh, questa è bella, oh, questa è buona!
Io son padrona di corbellar,
E voglio dire quel che mi par2. (parte