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372 | ATTO PRIMO |
Sia, come si suol dir, tutto per me.
Mi contento di un sol cuore,
Ma dividerlo non voglio;
Serberò costante amore,
Ma pretendo eguale amor.
All’usanza non ci sto:
Il marito perchè sì?
E la moglie perchè no?
Se fedele vuol la sposa,
Sia fedel lo sposo ancor1i). (parte
SCENA VIII.
Giardino.
Dorina, poi Masotto, poi Titta e Mingone.
Esser deve ognor soggetta.
O la madre le comanda,
O comanda la padrona,
O il marito la bastona,
E la donna, poveretta,
Viver deve ognor soggetta 2.
E pur, per liberarmi
Da questa soggezione in cui mi trovo,
Cerco di maritarmi,
E di me fare un sagrifizio nuovo.
Due sono i pretendenti che mi vogliono,
Ma tutti due m’imbrogliano;
Pare che m’offeriscano un tesoro,
Ma contenta non son d’alcun di loro 3.