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386 | ATTO SECONDO |
Da comandar?
Io di nessuno
Ci penso un cavolo,
Nemmeno il diavolo
Mi fa tremar.
Io non li voglio,
Quest’è finita,
Ciascun le dita
Si può leccar1. (parte
SCENA IX.
Il Conte, la Contessa, Titta e Mingone.
Contessa. S’io non giungeva in tempo,
La povera Dorina
Era sagrificata.
Conte. Voi l’avreste per poco assassinata.
Contessa. Vedo quel che sperare,
Quel che temer conviene,
Questa faccenda non finirà bene. (parte
SCENA X.
Il Conte, Titta e Mingone.
Titta. Signor, per quel ch’io vedo,
Non ne faremo niente.
Conte. Sta pur sodo,
E di sposarla troverassi il modo.
Mingone. (Senti: se tu la sposi,
lo ti voglio scannar). (piano a Titta
Titta. Mi vuol scannare
Costui, quand’io la sposi. (al Conte
- ↑ Nelle edd. Guibert-Orgeas e Zatta leggesi un’aria diversa: v. Appendice.