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SCENA XI.1
Infelice, abbandonata
Mi vedete, eterni Dei;
Nell’orror de’ mali miei
Son costretta a palpitar.
Pur se voi d’amica stella
Scintillar mi fate un raggio,
Io ripiglio il mio coraggio,
E comincio a respirar. (parte
ATTO TERZO
SCENA II.2
Che più3 bramar poss’io?
Più non chiamo ingiusto Amore;
Mi son dolci le sue pene,
S’è costante il caro bene
Nel serbarmi fedeltà. (entra in casa di Nardo