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Giuochi con la palla. 57

solamente allora non v’era il muro d'appoggio nè il trappolino, le palle erano molto più grosse, il bracciale aveva l’impugnatara scoperta nella parte inferiore e s’usavano le cacce (IV 13, pag. 65).

Questo giuoco, “inventato per diletto del popolo, per esercizio dei giovani e approvato dai principi, „ 1 che fu tanto ammirato dal Goethe quando lo vide la prima volta in Italia 2, e fu degno della classica ode del Leopardi 3, sembra che ora voglia riacquistare quella diffusione che ebbe un tempo, non solo nelle grandi città, ma anche nei piccoli paesi, dove, se non v’era un locale a posta, si faceva nelle pubbliche piazze e nelle vie.

Se i giovani prenderanno amore a questo giuoco, italiano por eccellenza, la sua diffusione anche fuori della scuola sarà rapida e sicura.


II. PREPARATIVI.


1. Il luogo (Tavola IX).

a) Il giuoco del Pallone per lo più è fatto in un locale a posta fiancheggiato da un muro {A B), detto muro d'appoggio, lungo quanto il giuoco e alto dai 16 ai 18 metri.

Il terreno è ben solido e liscio, ha la forma


  1. R. Bisteghi, Il Giuoco pratico. Bologna 1760. «Capitoli per il Giuoco del Pallone.»
  2. W. Goethe, dopo aver assistito a una partita di giuoco al Pallone in Verona, scriveva: «Singolarmente bella è l'attitudine del battitore, quando si lancia dal piano inclinato e alza il braccio per colpire il pallone essa rammenta quella del Gladiatore nel Museo BorgheseItalienische Reise, (an. 1786).
  3. Giacomo Leopardi, «A un vincitore nel Pallone