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la meccanica | 247 |
La prima è conforme all’intuizione geometrica del moto, se si pensano le forze come «azioni dei corpi», poichè un punto su cui non agiscano forze ci appare allora come un punto su cui non influiscono i possibili mutamenti dei corpi (lontani), e quindi la traiettoria del moto come una linea «che resterebbe invariata facendo ruotare l’universo astronomico attorno ad un suo elemento», cioè come una retta.
La conservazione della velocità è un principio paradossale rispetto alle esperienze familiari e rappresenta una induzione astratta, guadagnata come vedemmo da Galileo in un caso particolare, a cui conduce per continuità l’ipotesi delle forze posizionali congiunta alla legge del moto.
Il principio dinamico d’azione e reazione, preso come rapporto generale fra le accelerazioni dei punti materiali in moto, è una conseguenza del principio di simmetria statica congiunto al principio d’inerzia generalizzato, purchè si ritengano le forze come «azioni fra i corpi».
Il principio dinamico d’azione e reazione, nel senso ristretto hertziano, risulta già dal combinare la legge del moto incipiente e il principio di simmetria statica.
§ 23. Apprezzamento sintetico dei principii.
L’analisi dei concetti e dei postulati della Meccanica del punto, ci ha condotto ad enumerare le supposizioni implicite ed esplicite della scienza, le quali possono ora venir disposte nell’ordine seguente:
I postulati 2) e 4) valgono per l’equilibrio e pel moto relativi ad un sistema di riferimento qualsiasi. Soltanto il postulato 6) esige che le direzioni degli assi di riferimento siano astronomicamente fisse.
Tenuto conto di questo motivo, del modo di acquisto dei postulati stessi, dei loro rapporti di subordinazione ecc., apparirà ora naturale di stabilire una gerarchia dei principii: