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596 DELLA CONDIZIONE GIURIDICA

reputarsi uno dei tratti più caratteristici ed importanti e quasi istituzione di quel tempo1. Può dirsi della letteratura italiana nel secolo decimoquinto e nel decimosesto, ciò che i Francesi dicono della loro nel secolo decimottavo, che fu scritta in molta parte «sulle ginocchia delle donne»; il Bembo, il Firenzuola, l'Ariosto, il Tasso, il Buonarroti, e moltissimi scrittori minori, trassero dal «femminile eterno» le più belle loro ispirazioni. Cantò l'Ariosto le lodi delle donne, e davvero egli pagò un debito di gratitudine, che al suo tempo incombeva più forse che a nessun altro. La storia registra fra i nomi più benemeriti della civiltà italiana quelli di Isabella Gonzaga, Giulia Gonzaga Colonna, Ippolita Sforza Bentivoglio, Bianca Rangona, Cecilia Gallerano, Camilla Scarampa, Vittoria Colonna, Isabella Sforza d'Aragona, mecenati e ispiratrici di letterati e d'artisti; e ricorda, con onore Dorotea Bucca lettrice di medicina, Maddalena Buonsignori, Bettina Calderini, Bettisia Gozzadini, lettrici di diritto civile a Bologna, Isotta Nogarola, Laura Cereta, Piscopia Cornaro, Cassandra Fedele, Olimpia Morata, Domitilla Trivulzio, Veronica Stampa, Tarquinia Molza, insigni cultrici delle antiche letterature, Irene da Spilimbergo, Sofonisba Anguissola, Elisabetta Sirani, Properzia de' Rossi, valentissime pittrici; Giulia Varisi, Maddalena Casulana, celebri musiciste; tutte gloriose figlie d'Italia e astri maggiori di una pleiade di dotte donne in ogni ramo del sapere, sparse in tutte le parti della penisola nei secoli decimoquinto e decimosesto.

  1. Nel secolo XIV e XV fa notare il Burckhardt che il pregiudizio della nobiltà ereditaria era già superato in Italia, e specialmente nella sua parte più civile, nelle Toscana, e cita Dante, Parad., XVI, in pr., il Poggio nel Dialogo De nobilitate e il Castiglione nel Cortigiano, lib. I, fol. 18. — Celebre fra gli altri il Circolo, si direbbe oggi, di Lorenzo il Magnifico, e di Isabella Gonzaga d'Este. Dal Boccaccio, al Firenzuola, al Bandello, al Bronzino, per due secoli consecutivi le Novelle e gli altri prodotti della letteratura galante, fingonsi improvvisati in una conversazione mista di uomini e donne, e presieduta da una donna.