Pagina:Dei Sepolcri (Bettoni 1808).djvu/40

28

avea il primo Canto, quando seppi che uno scrittore d’ingegno non ordinario, Ugo Foscolo, stava per pubblicare alcuni suoi versi a me indirizzati sopra i Sepolcri. L’argomento mio, che nuovo più non pareami, cominciò allora a spiacermi; ed io abbandonai il mio lavoro. Ma leggendo la poesia a me indirizzata, sentii ridestarsi in me l’antico affetto per quell’argomento; e sembrandomi che spigolare si potesse ancora in tal campo, vi rientrai, e stesi alcuni versi in forma di risposta all’autor de’ Sepolcri, benchè pochissimo abbia io potuto giovarmi di quanto avea prima concepito e messo in carta su i Cimiteri.

Questi versi io t’offerisco, Lettor cortese, facendoli precedere dal componimento cui son di risposta, e che tu potresti non aver letto. Appartengono ad esso alcune parole in carattere diverso, che trovansi nel componimento mio; il che io noto per questo, che al mio potria taluno andar tosto con gli occhi. Quante spezie non v’ha, come d’autori, così ancor di lettori?