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xii - il cinquecento 421


e dal progresso dell’intelligenza e della coltura. Onde venne quella tranquillitá ideale della físonomia, quello studio del reale e del plastico, quella finitezza dei contorni, quel sentimento idillico della natura e dell’uomo, che die’ nuova vita alle arti dello spazio e che senti ne’ ritratti dell’Alberti, nelle Stanze, nel Furioso e fino negli scherzi del Berni. Questo era il lato positivo del materialismo italiano: un andar piú dappresso al reale ed alla esperienza, dato bando a tutte le nebbie teologiche e scolastiche, che parvero astrazioni. Il pensiero o la coscienza di questo mondo nuovo, e in quello che negava e in quello che affermava, è il Machiavelli.

Il concetto del Machiavelli è questo: che bisogna considerare le cose nella loro veritá «effettuale», cioè come son poste dall’esperienza ed osservate dall’intelletto; che era proprio i! rovescio del sillogismo e la base dottrinale del medio evo capovolta: concetto ben altrimenti rivoluzionario che non è quel ritorno al puro spirito, della Riforma, e che sará la leva da cui uscirá la scienza moderna.

Questo concetto, applicato all’uomo, ti dá il Principe e i {{TestoCitato|Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio|Discorsi} e la Storia di Firenze e i Dialoghi dell’arte militare. E il Machiavelli non ha bisogno di dimostrarlo: te lo dá come evidente. Era la parola del secolo ch’egli trovava e che tutti riconoscevano.

Cosi nasce la scienza dell’uomo, non quale può o dee essere, ma quale è; dell’uomo non solo come individuo, ma come essere collettivo, classe, popolo, societá, umanitá. L’obbiettivo della scienza diviene la conoscenza dell’uomo, il «nosce te ipsum», questo primo motto della scienza, quando si emancipa dal soprannaturale e pone la sua indipendenza. Tutti gli universali del medio evo scompariscono. La «divina commedia» diviene la «commedia umana» e si rappresenta in terra: si chiama storia, politica, filosofia della storia, la scienza nuova. La scienza della natura si sviluppa piú tardi. Non si crede piú al miracolo, ma si crede ancora all’astrologia. Attendete ancora un poco, e il concetto del Machiavelli, applicato alla natura, vi dará Galileo e l’illustre coorte dei naturalisti.